A Perugia il primo Miniforum dei Giovani Soci e Socie delle BCC aderenti alla Federazione Lazio, Umbria e Sardegna.
Tre giorni per imparare a fare la differenza attraverso il lavoro e per tessere la rete dei Giovani Soci e Socie BCC Federlus che, per la prima volta, si è incontrata a Perugia, dal 18 al 20 settembre.
Organizzato da Federlus, la Federazione delle BCC di Lazio, Umbria e Sardegna in collaborazione con Federcasse, il Forum ha avuto come obiettivo quello di far incontrare i Giovani Soci e Socie delle BCC aderenti alla Federazione e condividere esperienze formative, utili a rafforzare ancora di più lo spirito di condivisione e appartenenza alle proprie BCC, incrementando e consolidando il concetto di mutualità e cooperazione proprie del Credito Cooperativo. Tutto questo lavorando e facendo esperienze su un tema cruciale per le nuove generazioni, e non solo, ossia quello del lavoro.
Maestri e Maestre di Buona Finanza
Arrivati a Perugia i partecipanti sono stati accolti all’Hotel Sangallo per una apericena e successivamente un’immersione completa nel tema dell’educazione finanziaria cooperativa con “Maestri e Maestre di Buona Finanza”. Attraverso giochi di carte e quiz, “Maestri e Maestre” è l’attività svolta da Federcasse che ha lo scopo di formare giovani educatori finanziari, capaci di trasmettere alla propria generazione i fondamentali connotati e gli obiettivi della finanza responsabile e cooperativa.
Un lavoro sostenibile
Giovedì mattina, poi, nella splendida Sala dei Notari, Giovani Soci e Socie hanno partecipato al convegno di Federlus “Nuovi valori, esigenze e aspettative delle risorse umane: situazione e impatti per le Banche di Credito Cooperativo“. Particolarmente interessanti le testimonianze delle aziende italiane “Best Workplace” (Teleperformance, Micron e Danone) che hanno sottolineato come sia possibile attrarre e fidelizzare i talenti in azienda garantendo possibilità di carriera, anche per le donne con politiche che facilitino la maternità, work life balance e ovviamente welfare aziendale.
Non meno importante per i giovani è la ricerca, oggi, di aziende che si impegnino per lo sviluppo sostenibile del territorio in cui operano.
Nel pomeriggio l’attività si è svolta all’Hotel Brufani, sempre nel cuore del centro storico di Perugia, con una serie di attività volte ad approfondire il tema “Un lavoro di valore”. Dopo i saluti del presidente di Federlus, Maurizio Longhi e del direttore Maurizio Aletti, la giornata è proseguita con una intensa attività sempre nello spirito di confronto e della collaborazione.
Con Fabiana Andreani, career mentor e content creator, i partecipanti hanno ricevuto spunti pratici per progettare una propria carriera sostenibile, analizzando prima la situazione del mercato del lavoro e preparandosi poi alle sfide che si devono affrontare per realizzare le proprie aspettative.
Molto partecipato è stato, per esempio, il momento in cui la formatrice ha proposto ai ragazzi e alle ragazze un esercizio di visualizzazione volto a fare un check della propria carriera, oppure quando ha dato delle indicazioni precise su come presentare le proprie soft skills durante un colloquio di lavoro.
Una sessione formativa di grande utilità per tutti: sia per chi si sta affacciando al mondo del lavoro, sia per chi ha già una carriera avviata e ha più strumenti per raggiungere i propri obiettivi.
Lavoriamo insieme: giovani e seniores a confronto.
Tra i momenti più apprezzati e partecipati del Forum, c’è stato il confronto tra giovani e seniores del Credito Cooperativo: Rocco Masullo, direttore della BCC di Nettuno, Gabriele Cecconi, video direttore generale della BCC di Spello e del Velino e Francesco Manganaro, direttore generale della BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo hanno ascoltato e commentato le risposte che i giovani hanno dato alle domande:
- Cos’è un lavoro di valore?
- Cosa possono fare i Giovani Soci per creare opportunità sul territorio (in ambito sociale, lavorativo, cooperativo, ambientale) e favorire la condivisione di buone prassi?
- Cosa possono fare le BCC per aiutare i giovani a creare un lavoro di valore?
Un lavoro di inclusione
Giusto il tempo di cambiarsi e poi i 40 partecipanti si sono recati al Ristorante Numero Zero, non solo per gustare del buon cibo. Numero Zero è infatti molto più di un ristorante. Di giorno centro psichiatrico, di sera ristorante: da Numero Zero, la metà del personale è composto da pazienti con disturbi mentali che qui ricominciano a vivere. Ragazzi e ragazze di tutte le età con diverse specificità, disturbi del neurosviluppo come autismo, disturbo bipolare, depressione maggiore. E arricchiscono la vita di chi ha la fortuna di incontrarli.
Numero Zero è parte di un ampio progetto d’inclusione e d’innovazione in campo psichiatrico che si chiama Fondazione La Città del Sole Onlus che, dal 1998, sviluppa progetti come questo, che accompagnano le persone con disturbi mentali in percorsi di vita alternativi all’istituzionalizzazione, dando loro autonomia attraverso il lavoro. Il lavoro è un bisogno primario, base fondamentale per l’autonomia e il riconoscimento del proprio ruolo sociale.
Alessio, Costanza, Daniel insieme ad Elena Severini, la direttrice di sala, hanno accolto i partecipanti per fare insieme un’esperienza di lavoro. I ragazzi e le ragazze si sono divisi in due gruppi: uno con il compito di preparare con lo staff della cucina alcuni piatti che arricchiranno l’antipasto, l’altro all’apparecchiatura dei tavoli con lo staff di sala.
Liberati dai pregiudizi e dai luoghi comuni che ruotano intorno alla diversità, nonostante siano trascorsi 46 anni dal 1978, anno in cui la legge Basaglia stabilì la chiusura dei manicomi, tutti hanno gustato un’ottima cena, soddisfatti di aver conosciuto questa realtà del territorio che è un esempio di come si possa fare la differenza col proprio lavoro, come poi ha ricordato la mattina dopo Elena Severini che ha raggiunto il gruppo nell’ultima giornata di Miniforum.
Un lavoro di cooperazione
Il cinema come spazio di comunità. Anche il luogo dove si è svolta l’ultima giornata di lavori del Forum non è stato scelto casualmente. Lungo la scalinata del Carmine, in una zona del centro storico in cui ci sono laboratori artistici, vinerie e osterie, c’era un vecchio cinema chiuso dalla fine degli anni Novanta. Dal 2014 il Cinema è tornato attivo, con il nome di Post Modernissimo, grazie al sogno di quattro ex studenti universitari perugini che costituitosi in cooperativa – l’Anonima Impresa Sociale – hanno fatto in modo non solo di riaprire uno spazio alla comunità ma di fare in modo che la comunità stessa ne sia il vero motore.
Come? Mediante la formula dell’azionariato diffuso e del crowdfunding, contando sulle forze dei privati cittadini e dei soci fondatori della cooperativa. Poi sono arrivati anche dei fondi europei, ma sono state le persone le prime a crederci.
Cooperative e Cooperazione sono state le protagoniste (per rimanere nella metafora cinematografica che il luogo suggeriva) anche del resto del salottino condotto da due giovani soci: Isabella Sbardella e Lorenzo Mattei. Le tre realtà intervenute sono:
- L’incontro, una cooperativa sociale che eroga servizi alla persona (in particolare Minori, Disabili, Anziani e Salute Mentale) oltre a multiservizi.
- Il Frantoio di Spello è una storica cooperativa che produce appunto l’Olio di Spello DOP patrimonio olivicolo storico nella fascia compresa tra Assisi e Spoleto.
- Carpenterie metalliche umbre è un’azienda cooperativa salvata dai dipendenti. Sono passati dal rischio del posto di lavoro ad un rilancio che si concretizza con una crescita costante di azienda e commesse.
Sono socie e clienti di BCC di Spello e del Velino e sono testimoni di un modo di fare impresa che sicuramente è stato fonte di ispirazione per tutti i giovani cooperatori presenti.
Ciak giriamo un reel!
A conclusione dei lavori i partecipanti, divisi in gruppi, hanno realizzato quattro reel ognuno dei quali rappresentasse uno dei temi del Forum:
- il lavoro perfetto
- Il talento naturale dei Giovani Soci
- Il candidato perfetto
- L’impresa cooperativa