Il Presidente Mattarella all’Assemblea di Federcasse ascolta i Giovani Soci delle BCC

I Giovani Soci raccontano all’Assemblea annuale di Federcasse le attività della Rete alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Si è tenuta venerdì mattina all’Auditorium della Musica di Roma – alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – l’Assemblea annuale di Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) che ha avuto per tema “La buona comunità. 140 anni di cooperazione di credito per lo sviluppo inclusivo”.

L’incontro con Marrarella ha dato l’occasione a una rappresentanza del Comitato di Coordinamento dei Giovani Soci della Rete Nazionale italiana di raccontare la propria storia, i propri valori e le proprie iniziative. Dalla Formazione Identitaria con i tavoli di lavoro dei miniforum nazionali a Banca Bosco alla gestione dell’emergenza alluvione in Emilia Romagna.

Simbolicamente i GS hanno fatto dono al Presidente della Repubblica dei simboli delle loro diverse attività recenti.

Toccante il discorso di Mattarella che ha ricordato che “le casse sono state strumento di inclusione nello Stato unitario e hanno contribuito alla integrazione della società, allo sviluppo di territori, della vita delle famiglie, rappresentando un fondamentale momento di sostegno allo sviluppo dell’Italia quale oggi la conosciamo”.

Un apprezzamento particolare ha raccolto nel discorso del Presidente il ruolo dei giovani partendo dalla figura di Wollemborg richiamata dai GS nel loro discorso sul ruolo dei giovani nell’aprire strade nuove. “Leo Wollemborg – che sarebbe stato poi deputato, ministro delle Finanze, senatore – in una relazione a un congresso delle banche popolari francesi – ha detto Mattarella -, nel 1890, ammoniva: “l’ineguaglianza provocherà sempre più odio”, proponendosi di contribuire “alla causa della concordia sociale”.

“Ecco: le Casse rurali sono state, ante litteram, – ha continuato – interpreti e veicoli di principi come quello dell’eguaglianza degli italiani. Auguri di essere sempre giovani nei progetti e nelle attività come poc’anzi hanno manifestato le giovani socie e i giovani soci delle cooperative”.

Come consueto, anche quest’anno l’Assemblea di Federcasse si è avvalsa della “Lectio Cooperativa” che in questa edizione ha visto relatore il Magnifico Rettore della Università Cattolica del S. Cuore, Franco Anelli, sul tema “Armonizzare senza omologare. Trent’anni di Testo Unico Bancario e dieci anni di Unione Bancaria. Nuovi equilibri tra individualità e coralità delle BCC”.

L’Assemblea di Federcasse è stata anche occasione per rinnovare le cariche del Consiglio della Federazione per il triennio 2023-2026. Rinnovati il Presidente dell’Erba – Presidente della Federazione Puglia e Basilicata delle BCC, del Fondo dei Depositanti del Credito Cooperativo e della Cassa Rurale e Artigiana di Castellana Grotte, al suo secondo mandato – e i due Vice Presidenti Roberto Simoni (Vicario) e Matteo Spanò, rispettivamente Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione e della Federazione Toscana delle BCC oltre che della BCC di Pontassieve.

Giulia Pittatore, di Banca d’Alba, rappresentante dei Giovani Soci di Piemonte Liguria e Val d’Aosta, è la nuova rappresentante della Rete dei Giovani Soci Italiani delle BCC nel Consiglio di Federcasse dove sostituisce Stefania Chimenti.

Ecco di seguito l’intervento dei Giovani Soci all’Assemblea di Federcasse.

ELIA GARGINI, REFERENTE GRUPPO GIOVANI SOCI BANCA ALTA TOSCANA, REFERENTE GRUPPI GS TOSCANA

Signor Presidente della Repubblica, autorità, gentili ospiti,

parlo a nome della Rete Nazionale dei Giovani Soci e Socie delle Banche di Credito Cooperativo.

Siamo 80 mila in tutta Italia e dedichiamo tempo ed energie ai nostri territori e alle nostre cooperative bancarie realizzando quella “buona comunità” di cui diceva prima il Presidente dell’Erba.

Qui sul palco vede i rappresentanti del Comitato di Coordinamento, ma altri Giovani Soci e Socie sono seduti in questa platea.

Chiederei loro di alzarsi in piedi e farsi vedere.

A 23 anni Michelangelo ha scolpito la Pietà. Secoli dopo il ventenne Steve Jobs fondava Apple e i venticinquenni Larry Page e Sergey Brin inventavano Google.

Leone Wollemborg, come già ricordato poco fa, aveva 24 anni quando ha dato vita alla prima Cassa Rurale, a Loreggia.

Essere giovani è quindi da sempre il segno di un tempo destinato non solo all’apprendimento ma la prova che spesso le intuizioni possono essere precoci eppure rivoluzionarie e longeve.

Ma il successo di questi esempi è anche lì a ricordarci quanto sia fondamentale avere qualcuno che riconosca il talento dei più giovani e dia loro fiducia. 

Il movimento giovanile nel Credito Cooperativo esiste ufficialmente da 13 anni. Unica realtà in Italia e anche a livello europeo.

In questo tempo, abbiamo fondato Gruppi e Associazioni di Giovani Soci in tante BCC italiane. Oggi sono oltre 50.

Siamo gruppi più o meno strutturati, più o meno organizzati. Comunque, sempre pronti al dialogo, agli incontri e ai confronti. Legati dal filo conduttore di vedere e vivere la banca e la finanza come strumenti gestibili anche nei territori e non solo nel miglio quadrato di Londra o New York.

Nei primi tredici anni di attività abbiamo promosso ed organizzato con le nostre cooperative bancarie oltre 3.000 iniziative: di formazione, aggregazione, volontariato, accesso al mondo del lavoro, costruzione di rete con altre associazioni, valorizzazione dei nostri territori.

Siamo giovani che condividono i valori della cooperazione e della mutualità, e che hanno a cuore la costruzione di una società più bella, giusta, sana, pulita e accogliente.

Lo so, sembrano frasi fatte, parole facili da dire, ma pensiamo a quanti giovanissimi si appassionano a un ideale, a quanti adolescenti iniziano a scuola a coltivare la passione politica. Lo fanno perché probabilmente è innata in loro la voglia di fare qualcosa per gli altri. Ecco: il giovane socio è qualcuno che vede nel Credito cooperativo la possibilità di farlo. La possibilità di dare fiducia ai tanti nuovi Michelangelo e Steve Jobs.

CHIARA BEDEI, PRESIDENTE ASSOCIAZIONE GIOVANI BCC ROMAGNOLO, REFERENTE GRUPPI GS EMILIA-ROMAGNA

Noi Giovani soci e socie vogliamo portare un contributo attivo e concreto in tutta la società e vogliamo impegnarci per la costruzione di una buona comunità.

Ci siamo attivati, ad esempio, per costruire percorsi di educazione economica e finanziaria mutualistica che stiamo svolgendo in tutte le Regioni al fianco delle nostre Banche di Credito Cooperativo e delle Federazioni locali per diffondere una sana cultura finanziaria fra soci, clienti, cittadini giovani e adulti.

Cerchiamo di trasmettere i valori insieme ad una formazione sul sistema bancario rimarcando le peculiarità di una Banca di Credito Cooperativo.

Da sempre, come Giovani Soci, crediamo nell’importanza di una formazione che non sia solo identitaria, ma che offra strumenti validi ed efficaci per orientarsi con cognizione all’interno del mondo finanziario del quale facciamo parte.

Abbiamo ideato insieme un metodo di apprendimento più semplice e coinvolgente, con tavoli di discussione, pillole video, quiz e giochi di carte sui temi economici.

Abbiamo creato un semplice ma originale puzzle di parole dell’art. 45 della Costituzione italiana, l’articolo che riconosce, tutela e garantisce la cooperazione quale forma originale di impresa ed espressione di partecipazione democratica.

Ci formiamo per divenire noi stessi formatori per altri giovani, con lo scopo di far conoscere i cardini di questa realtà economico-finanziaria così originale.

Ci prendiamo cura dell’ambiente che ci circonda.

Con il progetto Banca Bosco abbiamo seminato i valori del Credito Cooperativo piantando alberi. Per ora, ma siamo solo all’inizio, abbiamo raggiunto oltre 4.000 piantumazioni in 30 comuni italiani, da Nord a Sud.

Banca Bosco è una iniziativa proposta e sviluppata da noi Giovani Soci per dare un aiuto semplice e concreto, partendo dai nostri luoghi.

Abbiamo individuato i luoghi migliori, abbiamo preso contatto con le associazioni ambientali, abbiamo acquistato le piantine, abbiamo coinvolto le nostre banche, abbiamo reso le piantumazioni eventi per parlare di sostenibilità. E soprattutto ci siamo sporcati le mani con la terra.

Sappiamo che è una goccia in un oceano ma l’averlo fatto in prima persona ha per noi reso questo intervento prezioso perché voluto e agito.

Ci sentiamo parte viva e attiva dei nostri territori e cerchiamo di esprimere solidarietà verso le persone dei paesi in cui viviamo. Siamo in prima linea per dimostrare vicinanza nei momenti di bisogno. Anche in occasione dell’alluvione che ha duramente colpito l’Emilia-Romagna non siamo potuti restare con le mani in mano.

Armati di tute, pale, secchi e badili abbiamo aiutato a ripulire case e spazi di familiari, amici, conoscenti e persone estranee.

Siamo una rete di gruppi diffusa in tutta la nazione e mettersi in gioco insieme e uniti è il modo per avere più forza. Per questo anche i giovani soci estranei all’alluvione si sono spostati verso le zone colpite per aiutare. Centri di smistamento, collaborazione con associazioni per la distribuzione dei beni, in ogni modalità, l’importante è stato essere di sostegno a coloro in difficoltà.

Vogliamo lasciare dei piccoli segni dei tre impegni descritti: l’attestato di “maestra o maestro di buona finanza” e un libro sull’educazione finanziaria che abbiamo contribuito a scrivere; delle piantine bonsai di melograno, il simbolo del Credito Cooperativo; un secchio e delle calosce per indicare la nostra volontà di “sporcarci le mani”.

Per noi, essere Giovani ed Essere Soci di una Banca di Credito Cooperativo significa cooperare per il bene comune, costruire un’Economia civile, inclusiva, generativa.

Siamo pronti ad essere costruttori di “buona comunità” per una “buona finanza”.

Siamo pronti ad assumerci la responsabilità di essere protagonisti del cambiamento positivo.