Cooperare per un mondo migliore: a Reggio Emilia, il secondo Mini Forum dei Giovani Soci e Socie

Sabato 7 giugno si è tenuto il secondo mini-forum dei Giovani Soci e delle Giovani Socie delle Bcc dell’Emilia-Romagna, all’interno dello spazio polifunzionale dei Chiostri di San Pietro.

Come l’anno scorso a Cesena, i coordinatori regionali Chiara Bedei, Giovane Socia di BCC Romagnolo e Alberto Carretti, Giovane Socio di Emil Banca hanno facilitato e guidato gli interventi.

Durante la mattinata si sono alternati momenti di presentazione a sessioni informative e formative. In apertura tutti i referenti dei Gruppi Giovani Soci si sono presentati, raccontando gli ultimi progetti più significativi su cui sono impegnati.

Si è parlato di educazione finanziaria, di attività sociali, di volontariato, di ambiente e sostenibilità, di inclusione e di politiche ESG.

L’Emilia-Romagna è la prima regione ad avere gruppi di giovane soci per ogni Bcc presente sul territorio ed anche una delle aree dove la cooperazione è più sviluppata.

Lo ha confermato Pier Lorenzo Rossi, Direttore generale di Confcooperative Emilia-Romagna che durante il suo intervento ha presentato i numeri più significativi della cooperazione nella regione valorizzando soprattutto l’eterogeneità delle esperienze: dalle cooperative agricole, casearie e vitivinicole, a quelle di servizi, le cooperative di comunità, quelle legate al turismo, allo sport, alle mutue e alla solidarietà.

I dati confermano il valore del modello cooperativo e le opportunità in ambito lavorativo. Il 69,8% dei contratti è a tempo indeterminato, il 55% delle cooperative è gestito da giovani amministratori uomini e il 45% da donne.

Le cooperative segnano il primato delle persone e degli scopi sociali sul profitto, un reinvestimento della maggior parte dei profitti nell’interesse collettivo ed una governance democratica e partecipativa.

L’innovazione delle cooperative è visibile nei casi di workers buyout (quando i collaboratori cioè subentrano alla gestione di impresa per salvarla), nelle comunità energetiche e nelle cooperative di comunità.

I Giovani Soci hanno incontrato Vera Negri Zamagni, storica, ricercatrice, scrittrice e professoressa, nonché una delle maggiori esperte di cooperazione e di economia civile in Italia.

Nel corso del suo lungo e prolifico percorso professionale ha dedicato tantissimi anni di ricerca e di insegnamento all’impresa cooperativa, delineandone la storia e le caratteristiche. Attraverso i suoi “101 Pensieri sulla cooperazione”, i Giovani Soci hanno ripercorso insieme a lei le tappe più importanti della storia della cooperazione, con particolare attenzione alle criticità, tra cui la distribuzione del reddito, gli standard di vita e l’intervento dello stato, nonché lo sviluppo e le opportunità del modello cooperativo.

Il Direttore della Federazione BCC Emilia Emilia-Romagna, Valentino Cattani e poi intervenuto per presentare l’impronta del credito cooperativo emilia Romagna.

Le Bcc della ragione si confermano essere un presidio contro lo spopolamento con 346 sportelli e 162 comuni presidiati (il 41% del totale. Il numero dei soci e dei soci del credito cooperativo in Emilia Emilia-Romagna supera i 150.000 unità e solo nell’ultimo anno è cresciuto del 2%.

L’impronta non è soltanto di tipo economico, ma è anche ambientale e cooperativa.

Grazie alle collaborazioni con Bcc Energia, ad esempio, nel 2024 le Bcc hanno potuto evitare 4640 di CO2 nell’ultimo anno e finanziato progetti con finalità ambientali per un totale di 24,3 milioni di euro.

La cooperazione delle Bcc dell’Emilia-Romagna arriva anche oltre oceano con il sostegno ai progetti in Ecuador e in Togo per lo sviluppo del microcredito.

Matteo Perisutti di Banco Alimentare è intervenuto al termine della mattinata per presentare il progetto della Colletta alimentare (a cui partecipano già molti Gruppi Giovani Soci e Socie delle BCC della regione) a partire dai numeri più significativi.

Sono oltre 130mila gli assistiti in Emilia-Romagna, circa il 3% della regione e grazie ai 721 partner territoriali è possibile garantire la distribuzione dove ce n’è più bisogno.

La rete di volontari è composta da oltre 17mila persone e i punti vendita aderenti sono oltre 1100.
Poco prima della pausa pranzo, i partecipanti sono stati coinvolti da La Casina dei Bimbi – un progetto Nasi  volontariato per il sostegno ai bambini in ospedale e alle loro famiglie ideato da Claudia Nasi.

Il pomeriggio è stato dedicato ad un laboratorio strutturato come un gioco di ruolo guidato da Fabio Guglielmi, Responsabile Promozione Associativa e Referente Area Sostenibilità di Confcooperative Terre d’Emilia.

I Giovani hanno infatti realizzato dei kit di benvenuto per i bambini (con colori, libri, forme e giochi) che saranno distribuiti dai volontari nelle prossime settimane.

I giovani hanno lavorato divisi in tre gruppi per simulare la creazione di una cooperativa di comunità. Ciascun gruppo rappresentava un punto di vista diverso, quello dei possibili fondatori, quello dell’amministrazione e quello della comunità. Attraverso schede di gioco i Giovani Soci hanno simulato i ruoli e le attività tipiche delle prime fasi di costituzione della cooperativa per comprenderne i meccanismi e gli errori più comuni.

Dal confronto tra i tavoli è emerso come, nella progettazione di una cooperativa di comunità sia indispensabile pensare fin da subito alla sostenibilità economica del progetto e alla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Pur essendo una cooperativa, è fondamentale pensarlo come progetto di impresa, affrontando in modo consapevole il fallimento, prevedendo immediate azioni correttive.
Anche in questa particolare forma di cooperazione, il ruolo dei soci resta fondamentale e vanno comunicati gli elementi distintivi, la differenza.
Nel costituire un ruolo di comunità è fondamentale infine circondarsi di professionalità ben definite e non improvvisare mestieri e attività su cui non si ha una precisa competenza.